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Portogallo – Garanzie di Stato
Di oggi la notizia che il ministro delle finanze portoghese lancia un piano da 20 miliardi di euro per andare in contro alle banche in difficoltà per la crisi finanziaria globale. Lisbona, 12 ott. - «Al fine di rafforzare il nostro sistema finanziario, il governo ha deciso per un'iniziativa che garantisca le operazioni finanziarie degli istituti di credito con base in Portogallo», ha affermato il ministro Fernando Teixeira dos Santos, al termine di una riunione di emergenza
sulla crisi.
Spagna – Fuori dalle banche
Il ministro dell'economia spagnola Pedro Solbes ha scartato l'ipotesi che il governo di Madrid entri nel capitale delle banche nazionali acquistandone azioni, strategia scelta dalla Gran Bretagna. Solbes ha spiegato che la Spagna «non ha bisogno di farlo» perché gli istituti di credito del paese non hanno bisogno di ricapitalizzazione.
Emirati Arabi – Garanzie di Stato
Il governo degli Emirati Arabi Uniti ha deciso di garantire i depositi bancari. Si tratta della prima monarchia petrolifera del Golfo ad allineare i propri comportamenti a quelli dei principali Paesi europei. Alla base di questa scelta l'andamento negativo delle Borse di Abu Dhabi e Dubai, hanno accusato nuovi ribassi dopo l'apertura di oggi. Il governo degli Emirati ha deciso anche di adottare le misure necessarie perché le banche locali non accusino un'eccessiva perdita di liquidità e possano garantire le operazioni di prestito tra tutte le banche che operano nel paese. Le autorità locali, inoltre, avrebbero deciso di immettere tutta la liquidità necessaria nel sistema bancario locale in funzione dell'aggravarsi della crisi.
Australia - Garanzie di Stato
Immessi 4 miliardi di dollari (2,95 miliardi di euro) nel sistema bancario di Canberra. L'Australia, per bocca del primo ministro laburista Kevin Rudd, garantirà i depositi bancari per i prossimi tre anni, indipendentemente dalle loro dimensioni e per qualsiasi istituto bancario.
Islanda – Accordi bilaterali
Il governo islandese ha siglato un accordo con il ministero delle Finanze britanniche per risarcire i cittadini e le istituzioni di sua maestà che avevano depositi intorno ai 5 miliardi di euro presso le banche d'Islanda fortemente colpite dalla crisi. Nei giorni scorsi Reykjavik aveva congelato i conti che molte autorità locali britanniche avevano nelle banche islandesi.
L'accordo con il Regno Unito segue di poche ore quello siglato ieri con l'Olanda che prevede un risarcimento fino a 20.887 euro per i conti dei cittadini olandesi clienti della banca Cesare, filiale della Landsbanki, una delle tre grandi banche del Paese nordico nazionalizzate dopo essere state travolte dalla crisi finanziaria. Di contro, il governo olandese fornirà un prestito all'Islanda per
consentirle tale restituzione; secondo un comunicato, sarà la Banca centrale dei Paesi Bassi a regolare i reclami.
Russia - Il "dritto" della medaglia
La crisi attualmente in corso non rallenterà solo la crescita russa, ma anche l'inflazione. Questo il pensiero del vice primo ministro e ministro delle Finanze russo, Alexei Kudrin, in visita a Washington: «Non abbiamo rischi sistemici ma registriamo le ripercussioni del resto del mondo. La difficoltà di fare prestiti sui mercati internazionali e il calo dei prezzi delle materie prime «frenano gli investimenti» e quindi la crescita del paese, sottolinea Kudrin.